The Intellectuals - Invisible is the best (Hate, 2007)

Segnalazione obbligata per la band romana che approda al secondo album, tra i migliori exploits in ambito trash'n'roll/ garage mai compiuti in Italia e non solo. Il trio, fortemente apprezzato anche all'estero nel circuito, con chitarra, tastierina e batteria si distingue per la sua spiccata e impeccabile sgangheratezza lo fi, coinvolgente, simpatica, intrisa di strasbordante spirito r'n'r (con tanto di fumetto in coperina di disco). Questa mistura di Supercharger,'77, blues primitivo, Operation S andati a male, tastiere caratteristiche delle nuove ondate franco-americane, e una innegabile conoscenza di quello che si fa, fanno sì che il disco sia una collezione di perle. Pezzi destinati a diventare dei classici, a iniziare da "We are cells" e "Fichetti", o "Go the beach with a cinnamon girl" che farebbe destare anche le mummie della quarta dinastia.
In una prova di questo tipo lampanti sono le covers: "Identity" degli X-Ray Spex cantata in un delizioso polystirenico isterico da ricreazione della seconda media, una strascicante "White light/White heat" e la finale "Never understand" dei Jesus and Mary Chain danno all'lp un valore aggiunto alle già notevoli composizioni originali.Ottimo!

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