NIGHTMARES ON WAX - Smokers Delight (Warp, 1995)

1 Nights introlude
2 Dreddoverboard
3 Pipes honour
4 Me and you
5 Stars
6 Wait a minute
6,5 Praying for a jeepbeat
7 Groove ST.
8 Time (to listen)
9 (Man) tha journey
10 Bless my soul
11 Cruise (don't stop)
12 Mission venice
13 What i'm feelin (good)
14 Rise
15 Rise (reprise)
16 Gambia via vagator beach

George Evelyn è uno dei guru della Warp, lo ricordiamo fra '80 e '90 con le sue proposte house avanguardistiche che si svilupparono poi in un'elettronica imperneata sul downtempo e il dub. Smokers delight ha la valenza storica di un Abraxas di Santana proiettato nell'elettronica, è la cultura nera ad uscire fuori in un frullato di soul, trip-hop, dub e ambient da narghilè servito in un pomeriggio estivo di relax. Alzi la mano chi non ha mai usufruito di questo disco per farne lo sfondo di fumate e sex tra i giochi di luce e colori fauvisti.
Possa "Stars" abbracciarvi con le sue cadenze tribal-trip hop con voce soul che compare dall'angolino come il faccione ghignante di Armstrong sotto la doccia, mentre le tastiere sintetiche giocano con tutto ciò, o le chitarre di "Pipes honour" sessioneggiano con un timido synth. Evelyn fa uso anche di brevi bridges che riescono a creare sempre alchimie trasognate come in "Me and you", ma il tutto è in un'armonia così perfetta che le 17 tracce potrebbero essere una sola lunga opera di intrigante stuzzicamento sensoriale.
Nightmares on wax è la raffinatezza della spontaneità ammiccante ma educata, non si ha mai la sensazione di invadenza o di eccessiva eccentricità compositiva. In "Wait a minute" tornano anche dei passaggi house che scompaiono poi nel nulla, una macchina cubana rattoppata che passa l'incrocio, ed eccoci a "Prayin for a jeepbeat", un trip psichedelico e profumato di pietanze da tavola imbandita per colazione pantagruelica, uno dei capolavori del disco. La fiaccola non si spegne mai, in "Mission of venice" si ha l'impressione di una colonna sonora da telefilm poliziesco carpita di sfuggita da una finestra, ma il cammino continua, fino all'exploit di "Rise" e al tribalismo africano di Gambia. Smokers delight è una sorta di compagno di viaggio da consumare stando fermi intorno al fuoco, sembra quasi non esserci per quanto è discreto, ma quando finisce è come un taglio ai viveri e alle bevande. Vuole quasi contenere tutto l'evocabile possibile a iniziare dalla copertina in stile horror vacui, è il baule emotivo dal quale attingere nei momenti spensierati.

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