AMERICAN HARDCORE di Paul Rachman (Shake, 2007)

Reviewed by Psychosis

Questo film sull'hardcore statunitense diretto da Rachman, noto regista underground e osservatore della scena fin dagli 80s, è l'integrazione visiva del libro scritto da Steven Blush, che collabora anche qui alla stesura. I due, lasciano parlare i protagonisti diretti della scena hc del 1980/86, senza voce narrante, tra spezzoni di live d'epoca, aneddoti e memorabilia. I contenuti sostanzialmente sono quelli del libro di cui abbiamo già parlato, in questo caso subentra la curiosità di vedere in faccia 25 anni dopo questi kids che sballottarono l'America a colpi di chitarra, basso e batteria, urlando la loro rabbia repressa e creando un sound che non ebbe più eguali per spirito e carisma. Sfilano così a decine, compresi un ormai santone H.R dei Bad Brains, Ian MacKaye, Dez Cadena e un Rollins ripulito ma sempre tosto..

Il duo Rachman/Blush, non perde l'occasione di creare dei siparietti ad hoc, come la reunion tra Springa e Al Barile (voce e chitarra dei SSD) tanti anni dopo i loro dissapori, riassunti nell'aspetto tutt'ora sobrissimo di Al contrastante con l'agghindatura da albero di natale di uno Springa già accusato all'epoca di farsi le canne, con grande scorno dello straight-edge. Nel corso del dvd viene ribadita la statura live dei Bad Brains e l'importanza dei Black Flag e Minor Threat nel proselitismo. Affiorano ad ovest i ricordi della chiesa sconsacrata di Hermosa e la slam-dance inculcata a cazzotti dai losangelini a quelli di San Francisco, ad est un mitico Jimmy Gestapo ci introduce nel suo "museo", mentre Mike Watt dei Minutemen gira wendersiano col furgone indicando luoghi. Steve Soto sembra un oste di Trastevere, Greg Ginn ci ricorda di una stanza trasformata in label indipendente, SST. Già, il DIY, quando per dei ragazzi non era un problema passare giorni in un garage a fabbricare e incollare copertine di vinili. L'intro di "I remember" dei MDC metti i brividi, il loro primo disco fu una folgore di estremismo e denuncia, Dave Dictor col suo sguardo furbo ci introduce alla scena del Texas.

Il dvd sono 100 minuti più 50 minuti di extra (in parte truculenti, vedi la pecora e l'autostoppista..) che contengono anche un interessante incontro con un paio di fotografi del periodo, tra cui quell'Edward Colver a cui dobbiamo i più leggendari scatti della scena. Essendo conosciuto nel giro, i kids si fidavano di lui, concedendosi. Memorabili le sessions per Germs o Circle Jerks, on stage tra le tante, chi può dimenticare il salto dalle torri di amplificazione a un concerto dei Wasted Youth? Tutta opera sua, rigorosamente in bianco e nero.

C'è spazio per le fanzine e per pareti tappezzate coi manifesti dei concerti, prendono la parola anche alcune combattive ragazze del periodo, Kira Roessler compresa. Winston Smith fa una rapida apparizione tra le sue opere musealizzate, di Jello Biafra chiaramente non c'è traccia. Come dicono Rachman e Blush nell'intervista sul libretto allegato,i giovani odierni, distratti, non sarebbero capaci di ricreare quello che è stato fatto, e ce ne sarebbe bisogno più di allora.

Sono presenti alcune clips, fra cui una devastante "I don't belong" dei Jerry's Kids. Infine, ben un quarto d'ora di intervista a Mungo del Declino, che oltre ad un inquadramento generale dell'hardcore e peripezie personali, ricorda la visibilità e stima che talune bands italiane ebbero in USA, come Indigesti, CCM e Raw Power.

Rachman e Blush sono giunti al loro punto di ebollizione, da partecipanti attivi alla scena non potevano tacere per sempre, questo dvd, come il libro, rende giustizia ad un'esperienza musicale che non deve essere dimenticata. La pellicola è stata presentata al Sundance Film Festival 2006.

Trailer

 

Shake Edizioni Underground

Paul Rachman

Drexkode.net ver.2.0 2006 - Art by Gilly *Sephira* Majo