PIEMONTE SHARE FESTIVAL: Autechre + SND Live + Robhall DJ + Otolab + Reactable + 02L @ Hiroshima Mon Amour (TO), serata di Venerdì 14/03/2008

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Il Piemonte Share Festival è giunto alla sua quarta edizione ed è inserito all'interno del Torino World Design Capital ; la direzione è nelle mani di due figure femminili Simona Lodi e Chiara Garibaldi e quest'anno gode della presenza di Bruce Sterling come presidente della giuria.

Il titolo che condensa tutta l'ideologia cardine del 2008 è MANUFACTURING , per arrivare finalmente a tastare e manipolare nel vero senso della parola ciò che da anni è stato intoccabile: l'arte digitale. Trasportare il virtuale, il pensiero, la creatività sul piano più solido.

Una sei giorni in full immersion in conferenze, eventi musicali, mostre, installazioni, workshop, tavole rotonde, incontri etc. sparsi per le varie location scelte per l'iniziativa tra le quali l' Hiroshima Mon Amour che Venerdì sera ha ospitato diverse performance.

Il locale è diviso in varie sale e piani che sono state sfruttate tutte nel migliore dei modi.

Al piano superiore ci accoglie il Circo Ipnotico una nuova creazione di Otolab che ricorda a tratti i visual del geniale Quartetto. In questo progetto vengono coinvolti suoni minimali concettuali e di forte impatto soprattutto nei bassi, che si incatenano e circondano il prodotto visivo basato principalmente su immagini circolari. Queste ultime si dividono in due tipi; quelle in bianco e nero vengono prodotte da un programma in DOS sviluppato da alcuni membri del collettivo sia in versione hardware che software (il secondo è quello che ha avuto la definizione migliore). Quelle colorate escono danzanti da una sorta di scatola di grammofono sulla quale vengono fatti girare dei dischi di cartone ognuno recante una figura diversa; le immagini rotanti sono gestite con delle manopole regolatrici di luce e velocità e vengono filmate da una videocamera e proiettate sullo schermo.

 

Altra attrazione interessante e soprattutto interattiva è il Reactable , si potrebbe tradurre come “tavolo a reazione” visto il suo funzionamento. Creato dalla squadra Interactive Sonic System , consiste in un'interfaccia piatta e luminosa messa su di un tavolo, sulla quale ci sono diversi cubi che rappresentano le diverse parti del sintetizzatore che normalmente vediamo come manopoline. Movendo questi cubi sull'interfaccia si creano i suoni, le frequenze, i diversi tipi di onda, le filtrazioni, le modulazioni etc. tutto nelle mani del pubblico che diventa attivo toccando e creando.

 

Mentre si gira, si sale e si scende, nella sala principale si è accompagnati dai dj set di SND e Robhall DJ . I primi propongono un prodotto più spezzettato ricco di bassi ed in certi momenti pericolosamente monotono; mentre il secondo crea pezzi più morbidi e fluidi, melodici, friabili e si appresta a diventare più rumoroso e bastonante a mano a mano che ci si avvicina al live del duo Autechre.

Sean Booth e Rob Brown sono attivi da poco più di vent'anni ormai e hanno sempre segnato il mondo dell'elettronica con le loro creazioni che definirei geniali nella composizione, improvvisazione, atmosfera, qualità, particolarità e soprattutto quantità di suoni gestiti con la perfezione di un macchinario ad alta precisione, senza mai creare caos o sovrapposizioni.

Questo evento è servito anche per la presentazione dell'ultimo album Quaristiche uscito all'inizio di marzo e penso che sia stata una speranza per molti dopo il drastico cambiamento segnato da Untitled .

Si capisce immediatamente che questo album non torna certo alle sonorità sviluppate nel corso degli anni '90, ma il fatto di sentirlo per la prima volta dal vivo lo tinge sicuramente con una cromatura positiva, anche se condiziona molto il giudizio, poiché il live ha qualità che nelle casse di casa non ci sono. Il volume elevato, il vedere i creatori all'opera, l'impianto sufficientemente equalizzato con dei bassi devastanti, il pubblico che ha dato davvero una carica potente, l'esecuzione che può essere arricchita e soprattutto incatenata modulata e non spezzettata (le tracce nel nuovo album sono ben 20!).

Sono rimasta molto soddisfatta di questa performance prodotta da tutte le cose elencate qui sopra, ma se dovessi immaginarmi in camera ad ascoltare il disco traccia per traccia il risultato si appiattirebbe parecchio. Del resto è questo quello che è successo, un elettrocardiogramma impazzito irregolare, saltellante, particolare, pignolo, raffinato, avanguardistico che si appiattisce a favore di una regolarità ritmica e circolare più “comune” e massificata.

La qualità dei suoni e dell'esecuzione rimane comunque al di sopra della media, ma se dovessimo considerarli in termini di loro stessi, penso che abbiano lasciato andare la parte migliore che caratterizzava le loro creazioni e le loro atmosfere.

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