Pan Sonic+Keiji Haino@Circolo degli Artisti - Roma 18.11.2007

Reviewed by Hymal

Che oramai la Capitale non offra più spazi per eventi di un certo spessore che non siano soggetti ad esosi ingressi, è noto. Le notti romane per chi ha voglia di vivere eventi fuori portata si contano oramai sulle dita di una mano. Quella di domenica è stata una serata d'eccezione, il Circolo degli Artisti è notoriamente un locale strutturato essenzialmente per concerti e discoteca rock ed è occasione quantomai rara vederlo ospitare un evento della portata dei Pan Sonic + Keiji Haino, evento organizzato da Qoob.

Arrivo in ritardo e l'esibizione è appena iniziata, il locale è gremito di gente.. il pubblico è piuttosto variegato, sembra quasi che questo connubio sia riuscito in qualche modo ad unire diverse fedi musicali ed effettivamente questo ha destato la mia curiosità.
Noto con stupore che del duo Pan Sonic è presente soltanto Ilpo Väisänen ,voci di corridoio parlano di un malore dell'altro componente del gruppo, ma il concerto prende luogo lo stesso a conferma di una certa serietà da parte dell'organizzazione e degli artisti stessi.

Keiji Haino domina e dà sfogo a tutta la sua poliedricità dissacrante, canta...anzi, urla sibili acuti , alti... lunghi e tormentati accompagnati da bassi elettronici spezzati, si dimena e dà sfogo a tutta la sua scenicità incarnando quello spirito apparentemente maledetto e misterioso di cui si rende interprete che in rare occasioni concede pause, e in quelle però un silenzio carico e denso di attesa, mentre in altri momenti il suono si contrae e si dilata all'eccesso fino alla perdita totale di armonia, forse per ferire e per trasportarci tutti in una realtà post industriale e bestiale allo stesso tempo. Keiji Haino sorprende, dal canto passa con una certa fluidità alla chitarra elettrica e poi ad altri strumenti musicali di vago sapore orientale, ma a parte pochi momenti di quiete, non smentisce l'eccesso. Da una parte i suoni sordi e vibranti delle macchine analogiche accompagnate dalle immancabili visuals di minimale avanguardia dei Pan Sonic e dall'altra invece l'acustica portata all'estremo, graffiante..anzi, perforante e austera di Haino.

Ammetto che l'ascolto è stato difficile.. la sala lentamente si svuota.. volevo capire in quale scenario mi stessero proiettando. In alcuni momenti ho come avuto idea che viaggiassero su strade parallele e che non ci fosse alcuna possibilità di connubio in una sorta di dissociazione acustica, fortemente voluta e anzi, piuttosto consolidata. Ma sicuramente la mancanza di uno degli elementi dei Pan Sonic ha avuto il suo peso. L'intera esibizione si è quasi sempre mantenuta su un livello di assordante esasperazione di qualsiasi vibrazione, umana o semplicemente strumentale.. quasi impossibile da sostenere senza rimanerne quantomeno scossi e la predominanza musicale di Haino non si è mai smentita, se non per alcuni momenti in cui i bassi di Ilpo Väisänen hanno fatto vibrare l'intero locale e persino i bicchieri di plastica, al punto di scuotere ogni singola cellula del corpo.. finchè ogni nota è poi cessata e distorta portandola disciolta verso la sua conclusione..

Circolo degli artisti

Drexkode.net ver.2.3 2004-2007 - Art by Gilly *Sephira* Majo