ECHRAN/LUDMILA/SCUM TOUR - La Cueva (MI) 13/01/06 + FOA Boccaccio (Monza) 14/01/06

Gennaio 2006, i nostri si fanno un minitour lombardo. In questo report manca la data di Mariano Comense, vedremo di recuperare perchè in quel locale da qualche tempo accadono fatti interssanti.

Venerdì 13.. dopo una chiacchierata a Radio Onda d'Urto dai barbuti Lupo Ululì e Mariae Nascenti, su Drexkode e quel poco che la materia grigia poteva diffondere nell'etere, eccoci alla Cueva, via Vigevano, zona Darsena in secca. Hanno allestito un gustoso teatrino, farà da sfondo a Ludmila.

La Cueva mancava nel mio peregrinare, è un grazioso spazio, ben curato, piccole stanze a volta, al bar fan sfoggio della loro passione per il Tango e Psycho Pathia Sexualis.

Echran, amici di fresca conoscenza, un filo che mi riconnette ad altri piacevoli incontri con Afe Records e Otolab, un ottimo cd il loro che non manco di recensire al termine del racconto di questo weekend.

Piazzano l'arsenale sul banco, non molto, laptop Ableton live e controller Tascam per Fabio, mixer e Korg e loop player per Davide. Partono con la loro sintesi in ascesa, recuperando frequenze perdute dall'Orgia Noise della settimana precedente in queste medesime stanze.

E' il recitato in francese e la pulsazione il loro tratto caratteristico, c'è un malsano senso di esistenza, un'aggirasi in un quartiere di case dalle finestre che ridono..

Viaggiano su binari paralleli fino a che il loro treno non decide di prendere accelerazioni diverse, causando uno stiramento dell'atmosfera del luogo, un freno di emergenza che agisce su un solo lato.

Nella stanza a fianco, quella che sembra la camera dei giochi per figli di genitori suicidi, i Ludmila prendono posizione... ... rispetto a quanto ricordavo di loro c'è un terzo elemento ad aggiungere molto alla loro rappresentazione, recita, legge "Metropolis", un pamphlet rivoluzionario, una celebrazione della natura, proclami contro un uso improprio dell'arte, la deformità della vita moderna... ricorda il vecchio di "Nostalghia" di Tarkovskji, l'attacco al mondo da quella impalcatura, preferisce però muoversi in modo convulso e frenare quel gesto estremo di pigliare la benzina e darsi fuoco.

La rappresentazione e la scenografia insieme ci riportano alla conspevolezza che siamo tutti membri di una comunità psichiatrica che crede nella Normalità come rifugio delle proprie ansie. Su quel palcoscenico di pochi centimetri la voce dei Ludmila è come la sinfonia nella foresta di Fitzcarraldo, il basso insiste come la barca che avanza e ci si guarda attorno. Qui l'elettronica è a corredo di una rappresentazione, sono gli effetti di un teatro acustico, un Virtualizer per portare la voce su un altro Piano.

Quindi il ritorno nella saletta del tavolo imbandito, Scum, tre elementi, elettronica e doppio basso, come un terzetto per due tumori benigni al cervello e un angina pectoris.

il loro triangolo ha due lunghi lati a supporto di una base intensa, mancava in questa serata il supporto visivo, lo si vedrà al Boccaccio, il suono più grave dei due bassi + effetti contrasta con quello infettato dal Virus...

Scum riescono a perdersi nelle loro sovrapposizioni, poi ... rimane solo nel suo vortice che ci inghiotte....


Balzo temporale, i nostri il giorno successivo si ritrovano in una Monza alquanto deserta, forse il pubblico di Milano e provincia ha disertato, preferendo feste allestite per celebrare la giornata a sostegno della legge sull'interruzione di gravidanza, nemmeno qui si fanno figli, quelli malati nelle stanze della Cueva decidono di farsi ancor più male, i pochi sopravvissuti quasi moriranno al gelo della Fabbrica Occupata.. FOA "Boccaccio", sabato 14/01/06, drex arriva in ritardo, Echran sono già al lavoro...

Davide, una suora missionaria nella Groenlandia, Padre Fabio che lo guida al banco di regia, riescono a sopravvivere perchè il loro suono ronza più di mille celle frigorifere, è un ampia caverna con il crepitare del ghiaccio che si spacca.

Ludmila ci regalano nuovamente, come gli altri del resto, i loro piatti prelibati del giorno precedente, non si tratta di pietanze riscaldate, magari lo fossero date le condizioni climatiche, c'è più spazio, ne guadagna l'azione, la vista d'occhio, l'angolo di visuale...

...imperterrito, deciso a convertire le masse alla Nuova Era rilancia "Metropolis" come manifesto di un esistenza.. la serata non manca di due cani che sembrano ricevere il mesaggio .. vorranno dire la loro..

Scum, beandosi di uno schermo e giocando in casa, aggiungono un quarto elemento, il cinema, ve ne son grato, a cura di una Lei della quale non seppi mai il nome.. muti frammenti dove il maggiore contrasto iniziale ben più giova alla loro rappresentazione. Io insisterei in misura maggiore sulle immagini che liberano spazio all'immaginazione e creano attrito apparente, il crescendo di rumore credo si sposi meglio con l'intensità dei vecchi films muti, con quei volti femminili che paiono risvegliati da un ripososo eterno, anche gli "Uccelli" di Hitchcock hanno quell'inquietudine che si libera in volo nelle serate a base di noise, credo un po' meno efficaci siano le immagini degli uomini giustiziati e della guerra, forse troppo presenti nel quotidiano da non poter più suscitare emozione su un piano immaginario.. la spettacolarizzazione della morte, ben presente nei Media contemporanei, non è una celebrazione della sofferenza, quanto le secolari figure religiose della Nostra Santa Madre Romana Chiesa, ha creato invece quell'assuefazione che porta al distacco dei sensibili, fungendo da collante solo per il telespettatore più inebetito.. comunque sottolineo sempre l'utilità di ampliare le modalità espressive e riprendere uno strumento efficace di comunicazione, si chiama Performance, in tempo reale o montandola in video, un po' scomparsa in quegli anni '90 che sono stati il principio della nostra attuale rovina.

.. no.. non mi sono dimenticato della loro musica.. c'era .. intensa come nella sera precedente.. c'è sempre, però a volte me ne dimentico.. negli eventi live non è importante parlare di musica... son lì soprattutto per rilevare altro..


ECHRAN - "Echran" - ebria records - CD ( 2005)

 

Mi risulta facile accostare le tracce elettroniche di Echran ad un viaggio compiuto dal Poeta e dallo Scienziato, ognuno diretti all'ideale rifugio che possa esaudire i loro desideri.

C'è una ossessione in quell'avanzare d'intensità circondata da una pulsazione, ossessionante quanto un orologio in avvicinamento.

In copertina un Uomo siede, non si coglie il senso della Direzione, però è una musica in accostamento lento, "erste" è la prima cavalcata di un destriero nero al rallentatore, attorniato da sottili linee amelodiche e sinistre. Quel recitato in francese aggiunge un sapore di mistero, per poi interrompersi improvvisamente..

"monitor b", il secondo capitolo, presenta vibrazioni acute che salgono e precipitano, è una marcia grave, l'elettrocardiogramma in bassa battuta di un degente anestetizzato in fase di trapanamento del cervello, chiude con sipario di tende di plastica semitrasparente.

"formant" è l'apparizione filtrata di un corpo astrale che ti sommerge, si sposta ma mantiene lo sguardo fisso ruotando una testa che si sfila come una vite e rotola via, dissolvendosi in un sussurro.

"reder at 4:30" è un tunnel di luci verdastre traballanti al neon.. su una barella spinta da mano invisibile giace un uomo, legato, in fase terminale che recita la propria penitenza. un respiro che scorre nei cateteri. è l'ora finale..

"en avoid" è l'ora successiva, la fase di raffreddamento e la comparsa dei primi cristalli di ghiaccio su un pendolo sempre più pesante.. è una geometria che cresce.

"several" è un pianeta che si muove, urtando nubi ad elevata densità, su un palcoscenico dove l'unico protagonista e l'unico spettatore sono la medesima persona. si osservano. Annullandosi.. quell'enorme sfera ora è lucente e scorre lenta sopra le loro teste.. e mentre la osservano passare.. i loro corpi sbiadiscono, si ripiegano e diventano cenere.

Il Poeta e lo Scienziato si sono illusi di poter dominare il Tempo.

Drexkode.net ver.2.0 2006 - Art by Gilly *Sephira* Majo