APPRODO CARONTE - Darsena (Milano) + Free Party Milano area -11/03/06

La Darsena, se ne sta lì da tempi antichi quando si portavano i materiali per costruire rapidamente il Duomo di Milano, quei barconi con la scritta AUF (Ad usum fabricae) per transitar veloci senza dazio, da cui deriva l'espressione mangiare a Ufo, pure a sbafo. Di quella Venezia lombarda non c'è traccia se non una fogna a cielo aperto che qualche buon amministratore ha pensato di accoppiarla di sotto ad un più funzionale parcheggio. Tornerà agli antichi fasti? Attendiamo, nel frattempo affiorano i mattoni delle mura spagnole e stretti all'idea del parcheggio gli cambiano sponda.

Le nostra cultura sotterranea milanese invece del parcheggio ha caro un minuscolo locale che se ne sta lì solo da tempi che forse qualche archivio di Stato potrebbe rivelarci; è sede di eventi curiosi, come curiosi sono i passanti che, affacciandosi su cumuli e rottami in fase di restyling, manco comprendono come ci si possa arrivare.

Ecco così che i i minuti di vita del nostro localuccio potrebbero esser contati. E' l'"Approdo Caronte", anche se il Naviglio non è certo lo Stige, anime dannate ce ne sono già da entrambe le sponde quindi il nostro marinaio leggendario se ne è andato in pensione. A fianco c'è un ingresso che par di stare sulle rive di Oceano, nel bosco dei bianchi pioppi, per giunger nellOltretomba, dove i demoni rossi e i Tre giudici della Morte minacciano l'interesse privato dei nostri beneamati Governatori.

All'esterno non è certo un isola del Pacifico ma è accogliente, intimo come lo sarebbe la tana delle pantegane ripiena di paglia.

Arredi di tutto rispetto, un design autogestito, un'arte povera che un giorno troveremo in Triennale, per ammirare questi rari esemplari di arte di fine secolo.

Oggetti curiosi, di quelli che potrebbero galleggiare sulle acque prosciugate, l'Approdo Caronte è un luogo con una sua personalità, difficile immaginarlo come vecchio ripostiglio di una barca.

Il primo set vede lo spettro di Tech Data partire con una MC303 un po' arrugginita, dando lezione di tekno casalinga, tra cambi di pattern e continui spippolamenti.

Secondo set Zerosinapsi con Tractor Dj di un rosso fiammeggiante, set di Techno furiosa, Detroit-Berlin: Techno Alliance.... frammenti di Tresor Club.

Terzo set con RZL, uno dei più presenti nell'underground milanese, techno ed electro te li spara con la mitragliatrice, la sua creatura DingDong music ..

Quarto set improvvisato di Tonylight col suo gameboy, in fase di riscaldamento per il set del 24 marzo in Cox18, si è inventato una serata Micromusic con un Tam Tam europeo.

 

Si avvicinano le 4:00, l'Approdo Caronte è semideserto, ci sta un Tech Data che amoreggia con la sua 303, di fronte un Drex che fischia ad ogni rullata di snare, un party a due, e tre avventori del locale che supplicano per la chiusura, con minacce, senza esito, di un blocco del generatore.

Qualunque sia il destino malvagio per questo luogo della Milano di inizio millenno i posteri lo avranno per sempre in visione, immortalato nei celebri report di Drexkode, come citano le Cronache dell'Antica Milano, datate 2358 D.C.

Depositato Tech Data per il dolce riposo, 4:18, nuova missione, direzione Milano Sud..

il fabbrikone buio come la Morte, qui Caronte dimora in una sala del sotterraneo.

Lo si deve immaginare un luogo con tre punti luce, il sound, il video a fianco e il falò fuori, a cui si potrebbe aggiungere una luna brillante in un cielo terso, il resto giaceva in un'oscurità che è tanto intima quanto maschera delle insidie del luogo.. 6 piccole torri e di fronte il corpo formato da cellule umane

Deluso da mancanza di robots e sputafuoco vago, l'idea che Caronte possa albergare sotto le nostre suole mi muove a comando... richiamato da un monito che andrebbe appeso in forma dantesca perché di speranza di uscirne vivo non ce n'è proprio. Infatti in un ampia sala a sinistra ci stava un'apertura nel cemento cui debolmente la torcia ne illuminava il fondo. Ma se un fondo così fondo c'è ci sarà una scala.

E l'anticamera del Tartaro erà là, poco più avanti, nella vecchia sala antincendio dove un tunnel oscuro conduce un nero tubo in luoghi che non era il momento di scandagliare... posto il capo oltre quell'uscio ecco lontano giunge l'eco del dolce suono di Orfeo per commuover il Signore del luogo e riportar Euridice tra noi.

alla vista di una zampa pelosa del cane Cerbero che mi afferra il polso premo il reset della fantasia, risalgo lasciando il Regno dei Morti da un pertugio che par di stare ad Aorno in Tesprozia e voltandomi per una foto ricordo do un'ultima occhiata a quella porta che potremmo ritrovare in una qualunque versione di Resident Evil,

fuori ci si scalda affiancati da serbatoi che potrebbero spedirci tutti sulla luna.

un satellite luminosissimo grazie a un vento che ha reso il bel fabbrikone gelido come la scorsa volta quando, circondati dalle prime nevi.. (Free tek dic. 05), non ci si scaldava manco ballando come San Vito.

All'arrivo delle 9 orgiastiche sacerdotesse della Luna declino ogni invito avendo in auto posto per quattro... Poco dopo, fermo all'Alba in un silenzio di tomba, si ode da lontano un bum bum bum...

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