Punk in der DDR: too much future di HG M. Boehlke \ H. Gericke - SUBstitut (2007) 226 pg. 16,80€

Thumbnail gallery dal pressbildung del sito del film "OstPunk!"

Berlino 2007, una vacanza di ricerca archeologica che ci ha condotti al recupero dei reperti lasciati dallo spappolamento del Partito Unico sotto le lastre del pesante muro.

Tralasciando per ora l'archeologia militare e industriale, foto ripresa a spron battuto tra le mura sgretolate e colorate della vecchia industria tedesca, guardiamo a quella musicale, con due recenti uscite in lingua tedesca, quella qui considerata in edizione bilingue, con traduzione inglese a fronte. Credo che sia una rara occasione ritrovare edizioni sul punk nell'ex DDR.

Esiste un punk vero e falso, nel senso che alla truffa del rock'n'roll avevano già risposto singoli, gruppi e collettivi succeduti al '77, la coscienza politica dell'hardcore, Crass, Dead Kennedys e molti altri. Ad est di Berlino andò peggio, una via verso il successo era comunque preclusa, il punk a Est era solo una minaccia alla sicurezza nazionale e ciò si rifletteva in un'esposizione personale alle conseguenze della repressione. Forse non come un partito clandestino ma certamente un underground sincero, diretto, con la volontà di costruirsi un diverso futuro, attratti da una musica e\o una moda che divenne simbolo di liberazione.

Boehlke e Gericke firmano due dei diversi contributi scritti, ognuno con una diversa formattazione, come un collage, raccolta di diverse esperienze, desideri e destino comune. Anche la presenza di fotografie e diversi ausili grafici danno un sapore underground all'edizione. Al termine chiudono un elenco delle diverse bands, suddivise per città, ed una biografia degli autori, questa in solo tedesco.

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(1) Ostberlin 1982 ; (2) Ostberlin 1983, Band "Namenlos"; (3) Igor Tatschke, AG Mauerstein 1984; (4) Plänterwald 1983

Di Boehlke, membro della band Planlos, si legge un'intervista in cui ricorda quegli anni, non solo di musica e reazione ma anche della galera.

L'operato dalla Stasi per controllare la scena musicale si avvaleva anche di informatori in prima fila, scelti con la minaccia o con la promessa di ricompense. Il Ministero della Cultura era all'opera: con l'assenza di una libera informazione pubblica il punk DDR lo potevano conoscere solo i protagonisti.

L'immagine stessa del punk, da parte della propaganda di Stato, portava il segno della decadenza morale dell'Occidente. Fu però il catalizzatore per quei giovani stanchi della boria e assenza di prospettive infuse dal regime. La spilla nella guancia è un simbolo del riscatto da questa oppressione. Va dato il giusto credito anche alla scena artistica, AG Mauerstein (graffiti art e fumetto) e Depictions, la quale anche senza i lamenti dei Sex Pistols tramava con la sua creatività la resistenza all'ignoranza del potere. Sarebbe interessante avere un contributo video della scena Super 8 esistente nella DDR, in modo simile a quanto accadeva a Berlino Ovest nell'ottimo DVD\CD\libro "Berlin Super 80", o in "Alle macht der Super8 " di prossima recensione".

La repressione carica sempre di elementi politici i movimenti. La condanna ideologica compatta i gruppi, radicalizza gli atteggiamenti e le posizioni. Nella seconda metà degli anni '80 a Est si differenziano le bande, inclusi skinheads e i gruppi nazi fascisti, scontri tra tifoserie calcistiche, fenomeni visti altrove. Berlino pare fosse più tollerante della provincia, o Dresda. Negli anni scene si formarono in ogni città, Weimar, Lipsia, Erfurt in Turingia.

Con l'apertura alle istanze di libertà ed opportunità di carriera, nel paio d'anni che precedono il crollo del castello socialista le strade si divisero tra coloro che aspiravano ad un palco e coloro che prefererivano l'ombra rinfrescante della sottocultura DIY.

(1) Ostberlin 1980; (2) "Wutanfall", Leipzig 1980; (3) Punks, Ostberlin 1982; (4) "Planlos", Ostberlin 1980; (5) "Unerwünscht", Ostberlin 1982

Prioritarie furono le iniziali influenze del punk inglese ma pure di quello tedesco per ragioni linguistiche, difficili ma non impossibili i contatti con l'altra parte del muro. Con la diffusione del punk nella DDR era inevitabile lo scontro generazionale con i freaks dai capelli lunghi. C'era anche l'intreccio tra il punk e l'opposizione religiosa, una vicinanza a tratti dovuta al dover combattere idealmente un comune nemico.

In questi giorni di immersione in "... too much future" si completa casualmente il percorso, per chi crede nella casualità, con un documentario trasmesso recentemente da una rete satellitare tedesca sul punk nella ex DDR, con contributi personali da interviste attuali, incluso John Peel che ebbe larga influenza e ascolto, oltre che brevi spaccati in bianco e nero del periodo, inclusi filmati della Stasi in azioni di spionaggio.

Una uscita libraria relativa ad una nicchia del variegato mondo underground, peraltro di un paese inesistente nella cultura occidentale, deve avere un suo posto riservato in una biblioteca personale sulle sottoculture giovanili. Non ha bisogno di traduzione, è già internazionale, con essa penetriamo a fondo questo raro punto di vista dal mondo oltre cortina.

Da segnalare anche la presenza di "Magnetbanduntergrund DDR 1979-1990 ", solo in lingua tedesca ma acquistabile da chiunque sia interessato ai diversi adattamenti del periodo punk in diverse nazioni, anche solo per la presenza di due cd con 48 tracce di punk band dell'ex DDR.

Pagina web dell'editore

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Il sito del libro OstPunk! "Too much future"

Il sito del film OstPunk , con il Trailer del film e la Presentazione .pdf in tedesco

info@ostpunk.de

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