PIONIERI DELLA PSICHEDELIA di G. Camilla \ F. Gosso - Nautilus ed. (2004) 98 pag. 6€

Nel 2004 è uscito in libreria “Pionieri della psichedelia”, a cura di Nautilus, un progetto editoriale della Società Italiana per gli Studi degli Stati di Coscienza (SISSC); della stessa società è già stato pubblicato un articolo sulla rivista periodica “Altrove”.

Malgrado si tratti di una breve opera a carattere enciclopedico, di circa 80 pagine di contenuto, è certamente degna di nota per alcuni aspetti. In questo piccolo libro sono contenute brevi biografie di 48 personaggi di rilievo per la storia delle sostanze psicoattive, coloro che, in modo scientifico o per puro studio personale, con un approccio diverso verso gli stati modificati di coscienza ne hanno permesso una migliore comprensione. A. Hofmann stesso nel'introduzione, anche per amicizia con gli autori, dichiara il valore del libretto.

Non interessa qui curarsi dell'uso\abuso di sostanze osservato nel quotidiano che ci circonda, spesso dovuto ad incoscienza, immaturità o mero intrattenimento.

Vengono illustrate le difficoltà con cui l'argomento è stato portato alla luce, dai primi studi di carattere scientifico risalenti ad un secolo e mezzo fa all'esplosione della relativa letteratura negli anni '60. A lato una storia di difficoltà dovute alla forte censura che gli organi di governo esercitano con le politiche del proibizionismo, a sua volta alimentato dall'abuso inconsapevole esercitato soprattutto dalle generazioni giovanili degli ultimi decenni.

Abuso e proibizionismo, entrambi colpevoli e ostacolo ad una libera e pubblica trattazione all'argomento, entrambi responsabili dell'impossibilità di un impiego in ambito scientifico e possibilità terapeutiche delle sostanze in questione.

Tra le monografie presenti compaiono personaggi che a diverso titolo sono divenuti popolari. Oppure aneddoti interessanti quali la teoria, sostenuta da Graves, secondo la quale la maggior parte delle religioni siano nate grazie all'uso di sostanze allucinogene. Il primo libro sulle piante psicoattive è "Die Narkotischen Genussmittel und der Mensch" di E. von Birba del 1855; da quel momento psicologi, psichiatri, antropologi, chimici, ecc., hanno dedicato la loro vita allo studio di queste sostanze.

Già nelle note introduttive si rivela l'intento degli editori di rendere disponibile il testo senza limitazioni di copyright. Il favore alla libera riproducibilità è il riflesso dell'intenzione di diffondere la cultura come strumento di conoscenza. Se ciò avvenisse permetterebbe anche una più ampia diffusione di temi particolarmente avversi da ampi strati della società, soprattutto dalle istituzioni, in modo estremamente burocratico e con scarsa se non nulla conoscenza del tema, forse meglio dire rincorrendo fobie popolari per fini elettorali. In base ai principi stessi del NoCopyright seguono le scansioni di alcune pagine.

Nautilus Ed.

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