Falso è vero: Plagi, cloni, campionamenti e simili di Autori Vari (AAA, 1998) pag. 155

Questo bel libretto curato da Vittore Baroni, che si spera prima o poi venga ristampato, fu una raccolta di scritti e saggi brevi dedicata alla "cultura del falso", del plagio e della modificazione dei concetti di unicità dell'opera e di diritto d'autore: si passa da Chris Cutler a Static Output, da Enrico Baj a Negativland e molti altri tra attivisti, giornalisti, e propugnatori di controculture di varia estrazione.

Ampio spazio è dedicato a C.Cutler con "Plunderphonics" (Saccheggiofonia). Fondatore dell'etichetta ReR, ma anche membro o collaboratore di Henry Cow, Cassiber, Residents e Zeena Parkins, Cutler parte dalla coniazione del termine "Plunderphonics" che si deve a John Oswald, compositore e provocatore che fece nel corso degli 80s del sampling plagiarista una scelta artistica che lo portò in causa anche con Micheal Jackson (nota la copertina dissacrante su Jacko..)

John Oswald nel suo disco "Plunderphonics", impiegava decine di brani celebri( vedi www.plunderphonics.com ) riproponendoli in una versione diversa, ad esempio alterandone la velocità. Chiaramente si trattava di materiale protetto da copyright, ma per Oswald tutto il suono rappresenta materia da utilizzare ancor prima del concetto di notazione e annullando così la differenza fra composizione ed esecuzione. Nonostante certe avanguardie del '900 si siano già poste oltre la notazione (musica concreta, elettronica ecc) hanno mantenuto una pretesa di originalità e di proprietà personale. La saccheggiofonia oswaldiana non si appropriava semplicemente dello stile o della melodia, ma delle stesse registrazioni degli altri autori, facendone però un oggetto sonoro nuovo e realizzato attraverso l'ascolto. Oswald minava dunque tre basi del paradigma musicale: l'originalità, l'individualità e il copyright, scatenando l'istinto repressivo delle majors.

A ciò si collega il discorso portato avanti anche dai Negativland, che mettono in luce la differenza cruciale tra una semplice piratizzazione del prodotto per poter trarre profitto dalla creatività altrui, dalla creazione di nuove opere che incorporano elementi di altre per avere effetti di citazione e commento. Lasciare che siano gli artisti e non gli interessi commerciali, a determinare la composizione dell'opera d'arte. In questo contesto si inserisce anche il manifesto del collettivo Static Output, scaricabile in PDF qui ( http://xp.detritus.net/pdf/x3a.pdf )

Nell'ambito più legato all'arte visuale, con riferimenti all'arte contemporanea e all'estetica, compaiono scritti di Baj, Mascelloni, Masi e uno Sturani che indugia sulla figura della Gioconda, entrata nell'immaginario collettivo più che per l'originale, per le sue innumerevoli riproduzioni "quotidiane", dalle tazze alle cartoline. Sulla pellicola interessante lo scritto della Fornuto sul riciclo dell'immagine e il found footage film/video, dai cut-ups di Burroughs a Blob, passando per Bruce Conner e il situazionismo di Guy Debord. Decenni di smascheramento del potere dei Media, il riciclaggio come ripensamento dell'esperienza visiva, trovare nuovi punti d'incontro tra riflessione critica e codice audiovisivo, verso una forma saggistica basata sul dialogo tra le stesse immagini. Sull'allora esplodente internet, Nicoletti mette in luce la falsificazione della personalità in voga sulle chat.

"Falso è vero" offre innumerevoli spunti di riflessione e corridoi di ricerca, e rappresenta anche un notevole esercizio di elasticità mentale, un'antologia di scritti che esamina un'intera sotto-cultura del'900 dedita a svelare l'imbecillità e gli interessi dei potenti e dei mass-media. Tutto questo praticamente in epoca pre-web, che offrirebbe a riguardo spunti infiniti, non ultime le problematiche legate al downloading.

Questi i contributi nel dettaglio:

Vittore Baroni: Incredibile ma falso!
Enrico Baj: Falsi d'arte
Enrico Sturani: Le Gioconde
Enrico Mascelloni: Il falso nell'epoca del F.M.I.
Carlo Masi: L'iperestetica del plagio
Gianluca Marziani: Contemporanea-mente poplagiaristi
Loredana Lipperini: Un abare, i marziani e una principessa morta
Franco "Bifo" Berardi: L'arte ricombinata della vita (in frammenti)
Aurora Fornuto: Io riciclo tu ricicli
Enrico Ghezzi: Già imprevisto
Gianluca Nicoletti: Il falso e il bizzarro nelle macchine di visione
John Oswald: Creatigality
Chris Cutler: Plunderphonics
Negativland: Crosley Bendix e il diritto d'autore
Stewart Home: Nessuno osi chiamarlo plagiarismo
Static Output: Plagiarismo, il mondo è nuovo
Luther Blissett: P per plagio
Giuseppe Marano: Falsi profeti, profeti del falso

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