CAPITOLO 3: LA CULTURA DIY

3.1. L'ideale anarchico nel movimento DiY

Come già accennato in precedenza i principi ispiratori del DiY sono profondamente radicati nell'anarchismo. Ciò che però caratterizza il movimento è una generale assenza di interesse nell'apprendimento teorico a favore di un più acceso impegno pratico, affiancato da un vasto dibattito ed approfondimento delle tematiche direttamente legate all'attualità del proprio vivere sociale, in vista di una immediata realizzazione dell'ideale anarchico più vicino alla cultura DiY. Realizzazione che si struttura attorno ad una vita gestita in modo etico, accompagnata da radicali cambiamenti personali, attraverso occupazione e liberazione di spazi, sviluppo di strategie di comunicazione, autoproduzione e autogestione, e per mezzo di ulteriori e svariate forme di azione diretta volte alla liberazione di uomini, animali e natura.

3.1.1. Il rapporto con le istituzioni

Centrale per il movimento DiY è l'opposizione ad ogni forma di discriminazione. Gli anarchici credono nel concetto di uguaglianza fra tutti gli individui indifferentemente dalla propria etnia, genere o orientamenti sessuali. Tale presupposto viene ritenuto fondamentale per creare una società realmente libera dove tutti possano collaborare nel fine comune di una esistenza migliore. "L'anarchismo è la filosofia della libertà personale, responsabilità personale e mutuo rispetto tra tutte le persone. (.) crediamo in una società dove la libertà di un individuo sia limitata solo dalla libertà di qualcun altro. (Nella società odierna.) nonostante nasciamo liberi, siamo tutti schiavi."  La forte rilevanza che viene data al concetto di libertà porta alla critica di qualsiasi forma statale compresa quella democratica.  Particolarmente accesa è l'avversione nei confronti del nazifascismo e di tutti i regimi di destra. Essi, in quanto regimi autoritari che fanno uso di numerosi strumenti repressivi, vengono visti come principali nemici da combattere. Ad inasprire le invettive del movimento DiY, e degli anarchici ovviamente, contro i regimi di destra, contribuiscono il profondo razzismo di cui si fanno portavoce moltissimi fascisti. Il tristemente noto fenomeno dei naziskin, troppo spesso colpevoli di brutali attacchi e anche omicidi, ha individuato un nemico comune per tutta la controcultura. Nemico che vede spesso emergere eterogenee coalizioni per contrastarne l'ascesa.  Diversamente da molti movimenti di sinistra, però, gli anarchici non risparmiano aspre critiche al comunismo anch'esso accusato di essere un regime autoritario e quindi "(.) inevitabilmente incline all'uso della repressione per mantenere il controllo sociale."  Anche la democrazia non viene vista come struttura politica soddisfacente. Vero obiettivo dell'anarchismo, infatti, non è la semplice abolizione delle forme di governo autoritarie, ma l'eliminazione di qualsiasi forma statale in favore di una riorganizzazione della società in piccole comuni basate sulla cooperazione e il mutuo rispetto. "Nell'anarchia lo stato non scompare interamente, esso semplicemente si dissolve nelle persone. Le persone assorbono lo stato e assumono le sue funzioni come parte integrante della vita di tutti i giorni." 

Il sistema democratico cerca di garantire la libertà individuale e l'eguaglianza attraverso l'elezione popolare di rappresentanti politici. Ciononostante questa rappresentanza viene vista come costantemente inquinata da interessi privati che creano benefici solo o a favore di una piccola élite di politici corrotti e capitalisti senza scrupoli. Accusate quindi di avere come unici obbiettivi la sete di potere e il conseguimento di enormi profitti, a discapito del ruolo sociale di cui dovrebbero essere garanti, le strutture politiche sono considerate inefficaci per il conseguimento di una società realmente libera. "Per 'libera associazione' si intende l'assunto secondo il quale (.) nessuno potrà sentirsi libero finché non lo saremo tutti e che quindi dobbiamo unire i nostri sforzi a tal fine."  Tale libertà va ricercata opponendosi a pregiudizi, ingiustizie e discriminazioni ricercando la più alta forma di libertà di espressione possibile attraverso il confronto diretto. L' Anti-Racist Action specifica inoltre che l'anarchismo, contrariamente ad una convinzione diffusa, non è né caos, né violenza, né uno "stile di vita alternativo" (inteso come moda passeggera).  "Noi abbiamo una specifica visione di quello che l'autorità rappresenta, di come tende all'ingiustizia e di come possiamo organizzare la società senza di essa; basandola sulla libertà, eguaglianza sociale e cooperazione." 

L'anarchismo, quindi, non è un movimento apolitico. "(..) Al contrario la politica proviene dalle nostre vite e dalle nostre azioni, e dal modo in cui le persone si relazionano fra loro, si associano pensando autonomamente."  NietzChe Guevara, membro del CrimeththInc. Collective , collettivo DiY punk anarchico statunitense, risponde alle perplessità correlate alla presunta dimensione utopica dell'ideale anarchico: "(.) tutto questo è utopico? Certo che lo è. Ma sapete qual è il più grande timore per tutti? Che tutti i sogni, tutte le pazze idee e ispirazioni, tutti i desideri impossibili e le utopiche visioni che abbiamo possano realizzarsi, che il mondo possa accogliere i nostri desideri. (.) Potrebbe essere vero che ogni essere umano si perde in un universo che è fondamentalmente indifferente, chiuso per sempre in una terrificante solitudine, ma non dovrebbe essere concepibile che alcune persone muoiano di fame mentre altre distruggono cibo o lasciano fattorie inutilizzate. Non dovrebbe essere possibile che donne e uomini sprechino il loro tempo lavorando per servire la vuota ingordigia di pochi uomini ricchi, giusto per sopravvivere. (.) è una stupida e inutile tragedia, patetica e senza senso. Non è di certo utopico rivendicare di porre fine a farse come queste."  Sottraendo la responsabilità di prendere decisioni all'individuo, lo stato fa sì che esso perda la propria predisposizione all'iniziativa ed alla libera espressione. Tale privazione disabitua l'individuo, cullato dal consumismo e dalla società dello spettacolo in un contesto di crescenti privazioni sociali, alla focalizzazione dei problemi nella loro vera essenza. Abituato ad un consumo di semplificate e manipolate rappresentazioni del reale l'individuo diventa terreno fertile per la crescita e lo sviluppo della propaganda di valori basati su odio, paura e nazionalismo.

Frutto di una molteplicità di fattori, alcuni economici (un efficace mezzo a disposizione del potere per far si che le classi più deboli si combattano tra loro secondo il noto principio militare "dividi e conquista"), alcuni psicologici (è più facile avere paura od odiare qualcuno che è "diverso" che esaminare la natura di queste "differenze") e alcuni sociologici (è più facile lamentarsi di chi sta ai gradini inferiori della società piuttosto che indirizzare il proprio malcontento verso chi ne domina ogni aspetto) il razzismo viene fortemente osteggiato dal movimento DiY che lo identifica come un ulteriore strumento in mano al sistema atto a creare dominio sulla popolazione. Diviso da reciproci odi e intolleranze il popolo non potrebbe mai unirsi e insorgere contro le ingiustizie perpetrate dalla classe dominante ma anzi vederne "il diverso" come il principale responsabile. Oltre che ad esigenze di dominio, il razzismo sembra ben adattarsi a logiche di profitto ottenute attraverso il consenso popolare: "I paesi europei, nella loro esplorazione del mondo, giustificarono l'esproprio delle terre ai non - europei sulla base di bigotte motivazioni religiose e culturali. Gli aristocratici, convinti dell'inferiorità della classe lavoratrice, consideravano i "non - cristiani" o le persone di colore, quelle stesse che vendevano come schiavi o costringevano a morire di fame rubando loro le terre, meno che esseri umani (nella Costituzione degli Stati Uniti un negro valeva 3/5 di una persona e i nativi americani non contavano nemmeno)."  Si è più volte sottolineato come la cultura del DiY dia importanza alla concretizzazione dell'ideale anarchico sviluppando le proprie comunità autonome e agendo secondo molte e svariate forme di azione diretta. Anche l'educazione dell'individuo, rivolta sia all'esterno che all'interno del movimento, gioca un importante ruolo nella strutturazione di una mentalità veramente aperta e priva di pregiudizi. "Gli anarchici credono nell'azione diretta. Invece di domandare un cambiamento alle persone che guidano il sistema, lo attuiamo direttamente noi stessi." 

L'alta percentuale di illegalità insita nelle modalità di espressione della cultura DiY ha permesso che si sviluppasse una diversa concezione dell'assetto sociale odierno. Secondo la cultura DiY al vertice della piramide sociale risiedono stati e multinazionali che in nome del profitto sfruttano e affamano tutta la popolazione mondiale, in particolar modo quella del terzo mondo, distruggendo al tempo stesso le risorse naturali. Chi si oppone a tutto ciò, compiendo quello che viene anche definito come "atto d'amore verso Madre Terra e le sue creature", viene incriminato, incarcerato o anche ucciso. La cieca opulenza del mondo occidentale, abbagliato dagli sgargianti colori del consumismo e dei mass media, nasconde una realtà fatta di immensa miseria e sfruttamento in cui i veri colpevoli, i governi e le multinazionali, restano liberi di arricchirsi e prosperare mentre coloro che si oppongono a tutto ciò vengono accusati di terrorismo. Il mantenimento dell'ordine sociale avviene attraverso l'attuazione di forme repressive e oppressive comuni a tutti gli apparati statali, democratici o autoritari che siano. Potere e controllo avvengono attraverso leggi restrittive, brutalità poliziesca, corruzione, montature giudiziarie, organismi militari e via dicendo. Tutte strutture che, assieme al monitoraggio e analisi delle strutture politiche e delle multinazionali, trovano ampia trattazione nella stampa DiY sia nell'intento di disvelarne le reali intenzioni sia per fornire supporto e consigli utili alle sue vittime o potenziali tali. Tale visione del mondo viene efficacemente sintetizzata nel sottotitolo del libro Without A Trace (Senza traccia), libro che analizza i metodi di controllo usati dalle forze dell'ordine e i modi per sottrarvisi, che recita ironicamente: to live outside the law you have to be honest (per vivere in modo illegale devi essere onesto). 

3.1.2.Ruoli e convenzioni

La critica radicale anarchica alla società non si ferma alle strutture politiche ma ne esplora altre agenzie viste come responsabili della formazione e del perdurare di numerose iniquità sociali. Il nucleo familiare gioca un ruolo fondamentale nella perpetrazione del modello patriarcale e conseguentemente della disparità fra uomo e donna. Non solo: il mito del nucleo familiare eterosessuale porta a discriminare ogni forma di sessualità diversa dalla norma creando profonda sofferenza nei "non allineati". Lo stesso concetto di normalità implica aggregazione, omologazione e ignoranza. La pedissequa accettazione della tradizione, delle norme e degli schemi imposti contribuisce a reiterare forme di dominio e incomprensione basate sull'odio e sul mero egoismo personale. "le persone che fanno parte della cultura "dominante" (in rapida espansione) in Europa e negli Stati Uniti ricavano particolare piacere dal considerare se stessi come "normali" se confrontati coi delinquenti, coi politici radicali e con altri membri di gruppi socialmente marginali. Trattano questa "normalità" come se fosse indicazione di benessere mentale e orgoglio morale, considerando gli "altri" con un misto fra pietà e disgusto. (.) essere circondati da persone che si comportano in modo simile, condizionati dalle stesse routine e aspettative, è confortante dato che rinforza l'idea che si stia seguendo la direzione giusta (.) ma il fatto che un numero di persone viva ed agisca in un certo modo non implica necessariamente che questo modo di vivere sia quello che porta loro la massima felicità." né che lo sia per chiunque.  Una sessualità scevra da pregiudizi e condizionamenti, unita ad una piena equità fra uomo e donna, ricercata spesso nel rifiuto dei ruoli imposti, è da ritenersi fondamentale per la strutturazione di un'etica realmente libertaria. L'autonomia individuale, una educazione non autoritaria slegata dall'imposizione di ruoli virili per il maschio e ruoli "casalinghi" e sottomessi per la donna, l'eliminazione dei legami fissi quali ad esempio il matrimonio (ma anche forme di "possesso" meno evidenti come ad esempio il fidanzamento e la coppia) e maggiore informazione sulla sessualità, l'igiene e le precauzioni sono solo alcune delle tematiche più spesso dibattute.

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