UNDERWORLD - Dubnobasswithmyheadman (Junior boy's own 1993)

1 Dark & long
2 mmm skyscraper i love you
3 Surfboy
4 Spoonman
5 Tongue
6 Dirty epic
7 Cowgirl
8 River of bass
9 m.e.

Gli Underworld sono stati fin dagli anni '80 esponenti di un electro-technoide minimale di matrice pop che si trasformò in questo album in un flusso sonoro rielaborante le precedenti influenze ma con piglio ambientale, tra digressioni surreali in stanze senza soffitto. Richard Smith, Darren Emerson e Karl Hyde si imposero come una delle miscele più riuscite della stirpe post rave, forse più immediati rispetto a LFO (la cui influenza si fa sentire) o Black Dog e di indubbio impatto sulle nuove generazioni, specie quelle non avvezze all'elettronica che trovarono in loro una delle porte verso nuovi mondi sotterranei.
Dubnobasswithmyheadman, uscito nel '93 è dal punto di vista della valenza storica significativo sia per le sue generali qualità intrinseche dovute anche all'estrazione eterogenea dei singoli componenti, sia soprattutto per il ruolo di cerniera fra chi all'epoca ascoltava rock e chi elettronica e raves, giungendo per inconsapevoli strade mentali convergenti a questo punto d'incontro: "Tongue", posta esattamente a metà disco, con le sue chitarre stralunate e synth e voci che ci sfiorano lentamente mentre i beats incedono cauti, sembra il momento esatto per finire una nottata con chi arriva alla spicciolata dalle situazioni più disparate, un lampione in una strada buia, il saluto, luce a est e ci si ritrova soli tra gli odori del marciapiede.
Tutti i brani dell'album sono consegnati al mito a iniziare da hits come "Spoonman" e soprattutto "Cowgirl", che anticipano di poco l'exploit celebrato in Trainspotting di "Born Slippy", con una caratteristica saliente del gruppo: la voce di Hyde psicotica e robotica, elastica nel destreggiarsi anche nel simil soul, tesse trame, filastrocche, deliri electro-cyber in un vortice infiammato messo a puntino da Emerson e Smith. Pezzi come "Dirty epic", "River of bass" e "m.e." sono esemplificativi dello stile disinibito e contaminato del trio, sottofondo per drinks notturni cerebrali su vetrate su strade illuminate. Le fondamenta dell'edificio Underworld sono però nelle iniziali "Dark & long" e "mmm skyscraper i love yoy", due inni avviluppanti in bilico fra tribalità e oscurità, un concentrato dell'atto elettronico dai '70 alla chill out, passando per funk e wave.
Dubnobasswithmyheadman è solitamente ricordato con affetto da qualsiasi fruitore di elettronica di culto o da bar, per il suo colpire dritto al cuore in un costante equilibrio nella ricerca ritmica e di mosaici sintetici variegati fra improvvise aperture di chitarre alienate, che sono come l'apparire della radura con volta stellata dopo il passaggio nella giungla e nella claustrofobia a tratti suscitata dal cantato di Hyde.
Se era l'armonia degli elementi quello che cercarono gli Underworld, la trovarono appieno.

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