Seefeel - Quique (Redux edition) (Too Pure, 2007)

Too Pure ristampa con bonus uno dei suoi pezzi storici. Era il 1993 quando i Seefeel con Quique si facevano notare tra i neo-fruitori di elettronica d'ascolto, in un momento di post-techno ambientale, mutazioni da chill out ad idm,punti di congiuntura con gli ascoltatori rock sul punto di essere anche loro post. La formula del quartetto è riassunta nelle note d'epoca di Simon Reynolds:"Seefeel's methodology makes guitars sound like samples, the synth like a choir, and the human voice like a sequencer." La tipica cascata di suoni purificante che ne derivava, era un insieme di chitarrismo che dai My Bloody Valentine si dipartiva in modo più astratto, Main, la voce della Peacock eterea alla Cocteau Twins, basslines ipnotiche che sovente sfociavano nel dub, un'emotività come dichiarato dallo stesso catalizzatore Clifford, basata su un'urgenza comunicativa priva di mete o intenti specifici. Fatto sta che il disco fu considerato di rottura, lo stesso Richard D James li amava facendo il dj in alcuni loro concerti. Ascoltandolo ancora oggi in una intimità notturna, il mesmerismo fuori dal tempo di Quique sembra un punto di riferimento agli occhi della civiltà sempre esistito, uno stato di trance curativo tramandato da secoli. Le ritmiche, quando compaiono spiccatamente, sono intrise tra giochini e timidezze della prima idm di Aphex Twin e Black Dog, e poi quel muro sovrastante di synth ondivago ed allucinante, reiterato mentre perfora con il suo canto di sirena la psiche, la Peacock che va e viene su una nuvola, giochi di luce che solo gli inglesi conoscono, infinite tonalità sfumanti di bianco e grigio, passato e futuro si incontano in un disco dove citare le singole tracce non avrebbe senso. La Warp infatti non se li fece sfuggire, e dal successivo disco uscirono nel tempio dell'elettronica inglese.
Il secondo cd presenta 6 inediti e verisoni alternative ad esempio di Climatic Phase#3 e del passo dub fra chitarre liquide di Charlotte's mouth, in cui Fletcher apporta alcuni correttivi alle percussioni. I brani non sono comunque stravolti, anzi, mentre gli inediti pur non essendo materiale di scarto e conservando l'humus di Quique, non sono palesemente curati come i pezzi finiti nel disco, ma perlomeno non si tratta del classico disco bonus rattoppato, è interessante anche per il modo di lavorare sui brani dei Seefeel. Un'ottima uscita che può essere un perfetto punto di partenza per la scoperta della band inglese.

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