Borbetomagus - Live at InRoads (1982)

I Borbetomagus sono un oscuro ensemble americano formatosi nel 1979, quindi nel pieno esplodere della no wave. Il loro suono, basato sull'improvvisazione si fonde sulla particolare line up di Jim Sauter e Don Dietrich ai sassofoni, Donald Miller alla chitarra e Brian Doherty alla manipolazione elettronica. Già con questa premessa per chi non li conoscesse sembrerebbe di stare davanti a uno stravagante gruppo avant, il fatto è che il quartetto era (ed è visto che sono attivi) pazzo ed efferato nella sua miscela esplosiva di magmatico "snuff jazz" e industrial noise.
I lancinanti sax di Sauter e Dietrich sono psicopatici e cacofonici nel formare volteggi contorti e insani, completati dall'apporto analogico al synth di Doherty, perfettamente in linea con le istanze industriali dell'epoca. Così, mentre Miller maltratta una chitarra e Doherty svalvola fino a sbroccare nella power-electronics, Dietrich inserisce al sax un tubo con l'acqua producendosi in gorgoglii sinistri, mentre Sauter continua ad arrovvellarsi in passaggi sfiancanti e animaleschi come fosse l'ultima cosa che debba fare.
Questo live, recuperato da un tape dei tempi delle uscite su Agaric e ristampato nei 90s dalla giapponese PSF Records si situa nel 1982 all' InRoads di New York, ed è un documento straordinario che coglie i Borbetomagus dal vivo nel massimo della loro espressività tormentata. La registrazione ottima è utile anche per comparare la loro azione nel recente NO FUN FEST newyorkese, la vetrina noise di Giffoni che forse ha restituito visibilità a una band underground fino al midollo, con i suoi lp degli 80s che spesso non superavano le 500 copie di tiratura. In mezzo a tanto noise a volte farlocco, che sia no fun, giapponese o teutonico, i Borbetomagus svettano per la loro potenza e tecnica in un assalto sonico che in questo live di 25 anni fa rievoca nel giro di un'ora l'inferno sulla terra, per poi lasciare gli ultimi 5 minuti a chiacchiere e rutti mentre si smontano gli strumenti, come se nulla fosse successo. Questo è quello che accade quando il noise radicale si abbina con chi conosce perfettamente gli strumenti e sa suonare, la band si pone tra i numi tutelari di un genere che avrebbe ancora molto da dire, se lo si sapesse evocare. Immensi.

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